lunedì 29 settembre 2008

Sturier 555 - Il trasferimento

Lo Sturier 555 che esporremo alla Fiera è partito da Port Napoleon (Sud della Francia) lunedì scorso, con due persone a bordo, arrivando a Genova dopo 270 miglia di navigazione anche notturna e anche con mare formato (direi anzi SOPRATTUTTO con mare formato).
Ecco qualche immagine del trasferimento.


Lo Sturier a terra prima della partenza. Si notano le pinne stabilizzatrici antirollio e i robusti skeg di acciaio a protezione delle eliche e dei timoni.


I cielini in alcantara.


Parte della wheelhouse (a Genova la troverete in maggior ordine...)


Partenza all'alba.


Foto scenografica, buona per la prossima brochure.


Il canale di uscita da Port Napoleon.


L'ampia zona prendisole.


Gesù?


La nuova strumentazione Raymarine serie G.


Appena usciti il mare inizia a farsi sentire: per molte barche significherebbe dover invertire la rotta.


Su uno Sturier invece si deve solo rinunciare a un po' del comfort di bordo: si procede senza problemi.


Prima sosta a Cap Benat.


Ormeggio notturno.


Rischiamo la multa per divieto di sosta.


La poppa di "INDEPENDENCE".


Ancora il prendisole e la campana di prua.


La seduta della timoneria.


Si riparte e il mare non molla.


Finalmente la situazione si placa: lo Sturier è reduce da una tranquilla navigazione notturna.


L'alba a prua del 555.


La luna e l'albero portastrumenti.


Siamo in arrivo a Genova.


"INDEPENDENCE" ormeggiato a Genova aeroporto, in attesa del trasferimento alla Fiera.


La piattaforma di poppa.


Ci vediamo alla Fiera!

Fiera di Monaco: Mulder

Siamo stati alla Fiera di Montecarlo per un appuntamento con Dick Mulder, presente con uno stand: uno arriva pensando che si tratti di un'esposizione diversa, un po' kitsch, esagerata, fuori dai canoni usuali, popolata da strani figuri, composta da barche enormi...
Ovviamente è esattamente così.


La rada di fronte al Porto: si contavano circa 80 unità e una misura media di 25 metri...


Il panorama tipico di Montecarlo: difficile capire quali navi fossero in esposizione e quali... semplicemente di passaggio.


Quando ho scattato questa foto eravamo di fretta per un appuntamento. Contavo di farne altre all'uscita, ma un temporale del tutto imprevisto ha scombinato i piani...

mercoledì 24 settembre 2008

Test Aquanaut Privilege 12.50AK

Sul sito ufficiale di "Aquanaut" sono disponibili alcuni test a mare, realizzati da riviste straniere. Abbiamo scelto e tradotto quella di "Motor Boat & Yachting" (anche perchè le altre sono in olandese stretto...) e qua ve la proponiamo (l'originale è scaricabile da questo indirizzo).

PROVA AQUANAUT PRIVILEGE 12.50 AK
-tratto dalla rivista inglese “Motor Boat&Yachting”-

La gamma Aquanaut Privilege è un ottimo esempio di come si sia riusciti a coniugare tradizione olandese e linee contemporanee, gusti classici e flessibilità costruttiva.
Il Privilege 12.50 lancia la sfida: “Le nostre barche sono in grado di navigare perfettamente anche con mare formato”. E noi abbiamo portato questo 41 piedi nel Canale della Manica per verificare questa affermazione.

DESIGN E COSTRUZIONE
Prendendo spunto dalle linee più tradizionali della serie Drifter, il Privilege dimostra subito di essere una barca gradevole all’occhio: l’unica superficie appuntita che troverete a bordo è nel cassetto de i coltelli. Il design è raffinato in ogni dettaglio, gli spazi abbondanti. Anche la tuga ha forme arrotondate e si combina gradevolmente allo scafo. Per i puristi, sono disponibili il bottazzo in gomena e l’alberetto portastrumenti.
La qualità delle componenti di scafo, tuga e attrezzature di coperta, è veramente degna di nota. I livelli di protezione si sono rivelati più che adeguati durante ogni momento della nostra prova. La stazione di guida è uno degli esempi più illuminanti della cura del cantiere: un impeccabile prova di capacità artigianali, con un risultato finale sicuramente più resistente alle usure del tempo di tante consorelle laminate.
Questa barca è costruita artigianalmente e l’idea che due operai qualificati impieghino un’intera settimana a realizzare le forme sinuose della zona di poppa, è assieme gratificante e rassicurante.
Le garanzie di un eccellente comportamento in mare derivano in parte dallo scafo multi spigolo con chiglione centrale di acciaio. Come il nome suggerisce, si tratta di un design complesso, realizzato con una serie di sezioni sapientemente angolate e saldate tra di loro, che garantiscono una navigazione più dolce e sicura rispetto a scafi dislocanti a sezione unica e scafo piatto. Un optional per alcuni competitor, di serie sul Privilege.
Gli interni rispecchiano l’ideale olandese del ”puoi ottenere quello che vuoi”. E’ sufficiente rispettare le paratie posizionate a prua e poppavia del motore, il resto spetta a voi. Ad esempio, la seconda timoneria è di serie, ma si può scegliere di eliminarla per garantirsi un salone più ampio.
A poppa è collocata la spaziosa armatoriale, mentre a prua è possibile realizzare una o due cabine ospiti.
L’isolamento acustico e termico sono assicurati da pannelli di 13 cm di sughero, che ricoprono la barca fino ai fianchi della tuga. È anche disponibile un pacchetto di insonorizzazione addizionale, costituito da schiuma ad alta densità in aggiunta agli elementi già presenti. Lo consigliamo se le vostre intenzioni sono di utilizzare la barca anche di inverno.
I serbatoi gasolio, acqua e acque nere sono di acciaio inox (standard). Le finestre sono di alluminio e le guarnizioni appaiono robuste. Andando ad analizzare in profondità gli armadi della cabina, si nota una verniciatura un po’ “standard”, ma la qualità generale è decisamente elevata.

LAYOUT
L’ampia possibilità di scelta non ci permette di formulare un giudizio univoco sul layout. Ogni scelta ha pro e contro, dipende dalle vostre esigenze. In ogni caso, il rischio è di creare confusione nell’armatore chiamato a scegliere. In questo senso è fondamentale il rapporto di fiducia che si crea con il cantiere o l’importatore: da parte nostra la scelta migliore è affidarsi alla loro esperienza.
Il modello che abbiamo testato ha gli interni in ciliegio (di serie sono in teck) e se abbiamo imparato qualcosa negli ultimi 10 anni di mestiere è che il ciliegio si sposa benissimo con le barche. Gli interni sono lavorati in modo da richiamare le forme arrotondate dell’esterno.
Le ampie finestrature del salone lo rendono luminoso, ma la temperatura è sotto controllo, grazie ai molti oblò apribili, soluzione ideale per le lunghe navigazioni estive.
Un divano a “U” a dritta è opposto a una piccola seduta a sinistra, la zona ideale per passare del tempo con i vostri ospiti, buona anche per accogliere tutte e otto le persone che questa barca può ospitare per la notte.
Naturalmente la zona più comoda è la suite armatoriale: i sei oblò sono graziosi, le luci di lettura con finiture in ciliegio raffinate e gli spazi per riporre oggetti e vestiti non mancano.
L’unica area che ci sentiamo di criticare sul layout della barca testata è quella della doccia, posizionata a prua, quindi verso il salone. Personalmente avremmo scelto di invertirne la posizione a vantaggio di una maggiore privacy.
La dinette opposta alla cucina può essere trasformata in un ulteriore letto doppio, così come il divano a “U” del salone.
La cucina ha la tradizionale forma a ferro di cavallo ed è in grado di servire adeguatamente tutte le persone imbarcate.
Gli spazi di stivaggio sono perfetti per lunghe crociere e non si avverte la necessità di aree addizionali. Naturalmente alcuni opteranno per una terza cabina a due letti al posto della dinette.

ESTERNI
Il design esterno offre forme gradevoli all’occhio, ma ciò che colpisce è il feeling assieme di semplicità e sicurezza che la barca trasmette. Gli eccellenti passavanti, larghi 45 cm., sono protetti da una battagliola massiccia, ma è il ponte di prua ad impressionare maggiormente: protetto da una robusta falchetta, è un’area ben studiata per le manovre di ancoraggio e ormeggio.
A poppa, è possibile optare per una scala laterale “a spirale”, in luogo della standard centrale. Il risultato è certamente gradevole, ma abbiamo provato la salita e la discesa, trovando la scala un po’ stretta. Restiamo dell’idea che la soluzione centrale sia la migliore perché lascia la piattaforma di poppa più libera.
Sul pozzetto della barca testata trovano posto due comode sedute con gavoni e per la timoneria si può optare per un sedile con piedistallo, oppure per una panca più larga, che permette di aumentare lo spazio per lo stivaggio.
Luci di cortesia e uno sprayhood di buona qualità assolvono al loro compito. Il bimini può essere riposto velocemente e il parabrezza è abbattibile per ridurre l’ingombro verticale (comodo per i trasporti su camion).

SALA MACCHINE
Aquanaut offre un’ampia scelta di motorizzazioni singole o doppie, da Volvo Penta a Yanmar o Dewt, ma il Perkins M135 che abbiamo provato rappresenta un’ottima scelta. Questo propulsore 6 cilindri è una macchina da lavoro, perfettamente bilanciato per ciò che è chiamato a fare su una barca dislocante, dove la potenza ai bassi regimi assicura una navigazione “di forza”.
L’accesso e l’engineering sono di classe superiore, ma è l’attenzione al dettaglio a colpire. L’idea di Aquanaut di allestire ogni scafo come se fosse “full optional” rende facili ed economiche tutte le installazioni successive alla consegna (ad esempio un generatore). Anche l’idea di eseguire tutti i fori per la posa dei cavi e degli accessori PRIMA di verniciare è buona, perchè garantisce una durata maggiore delle protezioni. Stesso intelligente approccio anche per il sistema di alimentazione, costituito da due serbatoi di acciaio inox da 250 litri che convergono in un serbatoio giornaliero. Una tubazione rifornisce il motore, mentre altre tre sono disponibili per il generatore o altri eventuali servizi.
E’ offerta la possibilità di aggiungere pannelli in sandwich di balsa per incrementare l’isolamento termico e acustico.

PERFORMANCE E MANOVRABILITA’
In mare non abbiamo dovuto aspettare troppo per imbatterci nel primo reale test dello scafo. Mentre stavamo tranquillamente navigando nell’area di Southampton, una barca pilota è passata in piena velocità, alzando una bella onda di scia e… l’Aquanaut non ha fatto una piega. Avevamo con noi uno strumento per registrare il rollio: l’indicatore ha mostrato 7 gradi di inclinazione massima, con l’onda al traverso pieno. Lo scafo, aiutato dalle 14 tonnellate di dislocamento e dal posizionamento di batterie e serbatoi, che garantisce un basso baricentro, mostra un ritorno alla posizione neutra veloce e composto. Il primo test può dirsi superato a pieni voti.
In mare, la barca mostra un beccheggio contenuto e un passo deciso e ritmato. Come ci si può aspettare, le onde di prua si infrangono creando qualche spruzzo, ma stando al timone il comfort è sopra ogni standard. Con molte barche che accelerano a velocità elevate, non fa male ricordare le virtù della vita a 7 nodi.
La velocità massima di questo modello è 9 nodi, con lievissimi incrementi negli ultimi 300 giri. In realtà dunque, l’Aquanaut è perfettamente a suo agio un paio di nodi sotto questo dato. A 7 nodi - raggiunti a 1.600 giri - le vibrazioni e il rumore del motore sono impercettibili, e il range aumenta sensibilmente.
E’ possibile massimizzare l’economia di esercizio, mettendo il Perkins a 1.200 giri, garantendosi una portata di 925 miglia, dato aumentabile con la possibilità offerta dal cantiere di equipaggiare serbatoi maggiorati. Un cliente ha recentemente chiesto un aumento sino a una capacità totale di ben 5.000 litri, per 1.000 ore di navigazione e 9.200 miglia: un pieno ogni 20 anni per molti di noi!!

COSTO
A causa delle molte possibilità offerte dalla ricca lista optional, il rischio è di farsi prendere la mano. Affidatevi al vostro agente, che conosce le esigenze della navigazione “in loco”.
La standard list mostra alcune lacune (ad esempio la seduta della timoneria esterna), ma se non vi interessa una timoneria interna il cantiere vi sconterà qualcosa. La barca oggetto del nostro test era ben equipaggiata e non necessitava secondo noi di ulteriori optional. Al prezzo che ci è stato comunicato ci sentiamo di dire che, data l’eccellente qualità costruttiva, il rapporto prezzo/qualità è veramente raccomandabile.

VERDETTO
Aquanaut offre una vasta linea di cruiser dal design accattivante, e la serie Privilege è da considerarsi tra le migliori sul mercato. Le qualità marine del 1250, unite a un equipaggiamento di serie già buono, la rendono un’unità ognitempo altamente qualificata.






martedì 23 settembre 2008

Contest 60: le foto ufficiali

Riceviamo (e volentieri pubblichiamo!!) le foto ufficiali scattate a bordo del Contest 60, durante la Fiera di Amsterdam.


Un'immagine dell'esibizione ripresa dall'elicottero: il Contest 60 era l'ammiraglia a vela dello Show.


Il boma del 60 è oggetto di attenta valutazione.


Il Contest 50 con scafo "silver" batteva bandiera olandese (forse per l'IVA al 19%...).


Prua, albero, boma e vang del Contest 60.


Le crocette, chiaramente acquartierate.


L'aggressiva tuga del 60.


Due clienti valutano... il comfort esterno. Certo con una cuscineria il miglioramento sarebbe notevole.


Verricello di prua.


Il "flush deck".


Stesso soggetto, ma ripreso assieme al fiocco.


L'ottimo lavoro di design è evidente in questa foto.


Il riflesso dell'albero sul finestrone centrale.


Due timonerie e un tramonto: direi che non manca (quasi) niente.


Il passavanti è decisamente ampio e libero da ingombri.


La randa, per scelta dell'armatore rollata nell'albero.


Lo scafo grigio scuro dona ulteriore aggressività alla barca.


Il bagno ospiti: sarà il caso di mettere una tendina lassù...


Il finestrone della tuga: scuro dall'esterno, garantisce invece un'ottima luminosità all'interno.


Il bagno armatoriale, dotato di due lavabi.


Il letto armatoriale è decisamente ampio...


...e prevede un passo d'uomo posizionato all'altezza dei cuscini.


Dall'armatoriale, guardando verso prua.


Con qualche piccolo accorgimento (facilmente realizzabile: Contest costruisce semicustom), il divanetto di questa immagine potrebbe essere sfruttato come cuccetta di guardia.


L'albero (passante) visto dal salone.


Ecco il quadrato e, a destra, la zona carteggio.


Uno dei tanti momenti di incontro (a base di birra) che hanno animato lo stand Contest.